Realismo

04.02.2021

Partendo dalla Francia del 1840, il realismo rivoluzionò la pittura, ampliando le concezioni di ciò che costituiva l' arte. Lavorando in un' epoca caotica segnata dalla rivoluzione e da un diffuso cambiamento sociale, i pittori realisti sostituirono le immagini idealistiche e le concezioni letterarie dell' arte tradizionale con eventi di vita reale, dando ai margini della società un peso simile a quello dei dipinti e delle allegorie della grande storia.

La loro scelta di portare la vita quotidiana nelle loro tele è stata una prima manifestazione del desiderio d'avanguardia di fondere arte e vita, e il loro rifiuto delle tecniche pittoriche, come la prospettiva, ha prefigurato le molte definizioni e ridefinizioni del modernismo del ventesimo secolo.

Caratteristiche principali del realismo in arte

- Il realismo è ampiamente considerato l' inizio dell' arte moderna. Letteralmente, ciò è dovuto alla sua convinzione che la vita quotidiana e il mondo moderno fossero soggetti adatti all'arte. Filosoficamente, il realismo abbracciava gli obiettivi progressisti del modernismo, cercando nuove verità attraverso la revisione e il rovesciamento dei sistemi tradizionali di valori e credenze.

- Il realismo si occupava di come la vita fosse strutturata socialmente, economicamente, politicamente e culturalmente a metà del XIX secolo. Questo ha portato a raffigurazioni "brutte", talvolta sconcertanti, dei momenti spiacevoli della vita e dell' uso di palette scure e terrose che hanno messo a confronto gli ideali di bellezza dell' arte più alta.
- Il realismo è stato il primo movimento artistico esplicitamente anti-istituzionale e anticonformista. Pittori realisti hanno preso di mira i costumi sociali e i valori della borghesia e della monarchia su chi ha patrocinato il mercato dell' arte. Pur continuando a presentare le loro opere ai Salons dell' Accademia ufficiale d' Arte, non erano al di sopra dell' allestimento di mostre indipendenti per mostrare con sfrenatezza il loro lavoro.
- In seguito all'esplosione della stampa di giornali e dei mass media sulla scia della Rivoluzione Industriale, il Realismo ha portato in una nuova concezione dell' artista come autopubblicista. Gustave Courbet, Édouard Manet e altri hanno volutamente corteggiato le polemiche e usato i media per aumentare la loro celebrità in un modo che continua tra gli artisti fino ad oggi.


GUSTAVE COURBET

Gustave Courbet vede la luce nel 1819. Egli è il primogenito e unico figlio maschio di 4 tra fratelli e sorelle. La sua è un'affiatata famiglia di benestanti che devono la loro ricchezza all'ingente patrimonio terriero del padre. Per tutta la vita, Courbet esprime l'affetto che nutre nei confronti dei suoi cari. Egli ha realizzato numerosi ritratti dei suoi familiari che talvolta sono inseriti in mezzo ai protagonisti delle sue grandi composizioni. L'artista è anche molto legato alla sua regione natale che fa da sfondo a molti dei suoi quadri. Nel corso della sua vita, Courbet visita i paesi del Nord dove la sua arte è apprezzata, abita a Parigi, si reca nella provincia di Saintonge, terra natale del suo amico Castagnary, in Normandia con il pittore americano Whistler e perfino a Montpellier su invito di Bruyas, suo amico nonché mecenate ma finisce sempre col tornare nella sua adorata Franca Contea. È con una "incrollabile fiducia in sé stesso ed un'indomita tenacia" (Castagnary) che Courbet si lancia in una prolifica carriera artistica che si snoda attorno a quattro periodi chiave. Verso i quattordici anni d'età, Gustave Courbet viene introdotto alla pittura dal padre Baud, professore ad Ornans e allievo di Gros. Stabilitosi sin dal 1837 a Besançon, il giovane artista prosegue in questa città la sua formazione presso un emulo di David.

A venti anni Courbet giunge a Parigi per iscriversi alla facoltà di diritto ma abbandona presto questa strada preferendo frequentare le botteghe di Steuben e di Padre Suisse. Egli imita i maestri del Louvre come Rembrandt, Hals, Rubens, Caravaggio o Tiziano. Nella "galleria spagnola" di Luigi-Filippo, Courbet scopre Vélasquez e Zurbaran che sarà molto apprezzato anche da Manet. Tra i suoi concittadini, Courbet ammira Géricault e Delacroix, due maestri romantici che utilizzeranno i grandi formati per raffigurare episodi di storia contemporanea.

OPERE PIÙ IMPORTANTI:


ÉDOUARD MANET

Edouard Manet è un pittore francese della seconda metà dell'Ottocento. Vicino al gruppo degli impressionisti segue però una via artistica autonoma. Manet nasce a Parigi il 23 gennaio 1832 da una famiglia borghese. A 18 anni inizia la sua formazione con il pittore Thomas Couture, le cui opere però gli appaiono ben presto vuote e banali. Dal 1856 viaggia in Europa e studia quei pittori della tradizione che fondano il loro linguaggio sul colore: Tiziano, Giorgione, Goya e Velásquez. Nel 1861 espone al Salon di Parigi, il tempio della pittura ufficiale; lo Spagnolo che suona la chitarra, ispirato al realismo del pittore Courbet, riscuote un discreto successo. Nel 1863 realizza l'Olympia ed espone Le déjeuner sur l'herbe. I soggetti sono ripresi da due opere di Tiziano: il Concerto Campestre e La Venere di Urbino. La tecnica pittorica di Manet è profondamente innovativa e suscita accese polemiche negli ambienti accademici: Manet accosta colori puri, disegna le figure con decise linee di contorno e abbandona la ricerca dei volumi eliminando i toni cromatici intermedi e i chiaroscuri. 

OPERE PIÙ IMPORTANTI:


EDWARD HOPPER

Edward Hopper nasce il 22 luglio del 1882 a Nyack, piccola cittadina sul fiume Hudson, in una colta famiglia borghese americana.
La sua città è legata alla industria cantieristica di diporto e Hopper, dopo il liceo, esamina la possibilità di diventare architetto navale, ma i suoi genitori lo convincono a studiare Design Commerciale, per sfruttare le sue innate capacità illustrative che già da ragazzo aveva espresso.
Dopo un anno in un college locale, nel 1899 si iscrive al New York Institute of Art, dove Hopper è studente di William Merritt Chase (1849-1916), John Sloan (1871-1951) e Robert Henri (1865-1929), legati alla Scuola Ashcan di New York City, prestigioso istituto che ha sfornato, nel tempo, alcuni dei nomi più importanti della scena artistica americana.
Nei sei anni di studio, Edward Hopper ha occasione di riprodurre, con i suoi compagni di studio George Bellows e Rockwell Ken, modelli dal vivo. 
l clima stimolante della scuola, i dibattiti artistici fra studenti ed insegnanti, esortano il giovane Hopper a fare scelte coraggiose, sfidando la tradizione del mondo dell'arte dopo aver ben studiato e copiato le opere esposte nei musei ed aver indagato sulla vita gli autori. 
Dopo la laurea lavora nell'agenzia di pubblicità C. Phillips & Company dove progetta copertine per riviste di settore; anche se preferisce dipingere che fare il pubblicitario, Edward Hopper farà questo lavoro per altri quindici anni.

Edward Hopper, nel 1906, intraprende un viaggio in Europa, visitando Parigi, dove trascura le opere di Picasso e degli altri pittori contemporanei, per studiare i dipinti di Rembrandt ed in particolare le scene parigine dell'incisore francese, Charles Meryon, che influenzeranno il suo stile.

OPERE PIÙ IMPORTANTI:


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